La chiesa di San Martino, una delle più importanti di Siena, appare per le sue vicende storiche e lo straordinario patrimonio artistico che ancora conserva, un prezioso laboratorio di ricerca sul patrimono culturale di questa città. Era già uno dei cardini del sistema ecclesiastico altomedievale e divenne il naturale riferimento per l’espansione urbanistica nel Terziere cittadino che da essa ancora prende nome. Nella prima età comunale fu affidata dall’episcopato ai canonici regolari di San Frediano di Lucca, che ne ressero le sorti fino al 1523, quando venne acquistata dagli agostiniani della congregazione osservante di Lecceto, che ne fecero la propria sede più prestigiosa. Questa lunga e articolata vicenda spiega la presenza di attestazioni artistiche eccezionali: dalle poche, ma significative, sopravvivenze tardomedievali, ai capolavori del primo Rinascimento senese, da Jacopo della Quercia al Sassetta o, nella prima età moderna, un apice della maniera italiana come la Natività di Domenico Beccafumi. Per giungere infine, con le profonde trasformazioni architettoniche della seconda metà del Cinquecento all’assetto definitivo della chiesa, affacciata sulla piazza dei Piccolomini, che si dotò di tele di artisti celeberrimi, come Guido Reni e Guercino, e della decorazione, improntata ai modelli artistici del barocco romano, di molti suoi altari.
Venerdì 8 novembre, ore 17
Siena, Chiesa di San Martino
Maurizio Sangalli, Università per Stranieri di Siena
Silvia Ginzburg, Università di Roma Tre
Presentano il volume
La chiesa di San Martino a Siena
STORIA E ARTE
a cura di
Alessandro Angelini, Marco Fagiani e
Michele Pellegrini
Testi di
Gianluca Amato, Alessandro Angelini,
Alessandro Bagnoli, Roberto Bartalini,
Ilaria Bichi Ruspoli e Irene Sbrilli, Vincenzo Di Gennaro, Marco Fagiani, Gabriele Fattorini, Fabio Gabbrielli, Michele Maccherini, Felice Mastrangelo,
Mauro Mussolin, Michele Pellegrini
Leo S. Olschki editore
2024
Studi sulle abbazie storiche e gli ordini religiosi della Toscana
11