PROGETTO nEU-Med. Origins of a new economic union (7th-12th centuries)

Le premesse

Negli ultimi trenta anni l’Archeologia Medievale ha fornito molti dati in grado di cambiare la canonica interpretazione della storia dell’Europa dopo la caduta dell’Impero romano sino ai secoli centrali del Medioevo. Recentemente sono stati elaborati importanti quadri di sintesi riguardanti soprattutto l’Europa del Nord che, a differenza di quella del Sud, tra VII e IX secolo ebbe una importante ed omogenea crescita economica. È solo a partire dal IX secolo che alcune regioni dell’Europa meridionale, come l’Italia, furono coinvolte in analoghi processi di trasformazione. Ciò comportò la formazione graduale - a partire dal XII secolo - di un più equilibrato scenario economico, preludio di un più ampio ed unitario sistema di scambi commerciali e culturali tra Nord e Sud d’Europa.  Le  modalità ed i tempi di questa prima, fondamentale crescita dell’area occidentale del Mediterraneo, avvenuta tra VII e XII secolo, debbono però ancora essere comprese nella loro interezza. Questo progetto ambisce alla comprensione di tali processo attraverso un’attenta analisi cambiamenti degli insediamenti umani, dei paesaggi naturali ed agricoli in relazione allo sfruttamento delle risorse e delle diverse strategie politiche.

Il progetto ha ricevuto il finanziamento dallo European Research Council (ERC) sotto il programma di ricerca e innovazione dell’Unione Europea denominato Horizon 2020.

I luoghi della ricerca

Il territorio oggetto del progetto nEU-Med si trova nella Maremma settentrionale, tra i rilievi delle Colline Metallifere e l’area costiera, e si estende dal golfo di Follonica a quello di Piombino. Questo territorio nel Medioevo era contraddistinto da una varietà di ambienti naturali (paludi costiere, colline, rilievi montuosi) e da numerose risorse economiche (silvicoltura, sfruttamento del sale, allevamento, cerealicoltura, risorse minerarie per la produzione di metalli monetabili). Tali caratteristiche rendono questo comprensorio un territorio-tipo del Mediterraneo occidentale, rappresentativo di altri contesti con simili peculiarità. Per questa area, inoltre, è già disponibile una notevole quantità di dati, risultato di precedenti ricerche archeologiche e documentarie condotte nell’ultimo trentennio dall’Università di Siena ed avviate sotto il coordinamento del prof. Riccardo Francovich. Queste costituiscono una preziosa base di partenza e rendono concretamente raggiungibili gli obiettivi proposti nei cinque anni di progetto.
In questo territorio saranno realizzati scavi in significativi siti archeologici (due localizzati sulla costa, per affrontare l’analisi dei traffici commerciali; uno posizionato nell’interno, per approfondire lo studio dello sfruttamento delle risorse argentifere legate alla monetazione).
 

Gli obiettivi della ricerca

La principale finalità del progetto è la comprensione dei tempi e delle modalità della crescita economica tra VII e XII secolo e quali siano state le condizioni che l’hanno resa possibile. Questo consentirà di mettere a fuoco un nuovo scenario storico grazie anche all’apporto di dati originali sui sistemi di scambi commerciali dell’alto Tirreno, il cui studio sinora è rimasto più marginale rispetto alle altre rotte del Tirreno centrale, del sud dell’Italia o dell’area adriatica. Attraverso un continuo confronto tra Nord e Sud Europa nell’Altomedioevo, il progetto si propone di elaborare un innovativo modello storico dei complessi meccanismi che regolarono lo sviluppo economico nel Mediterraneo nord-occidentale tirrenico e che crearono i presupposti per la rinascita legata alle città marinare e alle realtà comunali, preludio al Rinascimento sud-europeo.
 

La metodologia della ricerca

I metodi alla base del progetto fanno riferimento alle ricerche archeologiche estensive corredate da specifiche analisi archeometriche e supportate da analisi delle fonti documentarie, numismatiche e storico architettoniche.
Il progetto è caratterizzato da una forte interdisciplinarità. L’integrazione di discipline come la geoarcheologia, l’archeobotanica, l’archeometallurgia, l’antropologia fisica e la chimica fisica con la ricerca archeologica è essenziale per ricostruire una generale storia del paesaggio.
In particolare, l’approccio archeometallurgico è cruciale per inquadrare lo sfruttamento dei filoni argentiferi di questo distretto nella più generale produzione monetaria della Tuscia e dell’Italia del centro-nord.

Il team

Il Principal Investigator del progetto è il professor Hodges, che al momento presiede la The American University of Rome, da sempre interessato al  commercio e all'economia durante i primi secoli del Medioevo in Europa, in particolare del Mediterraneo.
Il coordinamento del progetto è affidato alla prof.ssa Giovanna Bianchi, docente di Archeologia Medievale presso il Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali, che da più di un ventennio dirige le ricerche archeologiche nel territorio del progetto.
Del team di UNISI fanno poi parte  Luisa Dallai, del Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali, esperta di Archeologia Mineraria e della Produzione; Alessandro Donati, professore associato di Chimica Fisica nel Dipartimento di Biotecnologie, Chimica e Farmacia; Pierluigi Pieruccini, ricercatore in Geomorfologia, del Dipartimento di Scienze della Terra.
Il prof. Marco Benvenuti dell’Università di Firenze ed il prof. Gaetano Di Pasquale dell’Università di Napoli Federico II facenti parte del Comitato scientifico del progetto, supporteranno il team di UNISI rispettivamente per le ricerche archeometallurgiche ed archeobotaniche.
La prof.ssa Alessia Rovelli dell’Università della Tuscia coordinerà la ricerca numismatica.
Del comitato scientifico fanno inoltre parte studiosi provenienti da altre università italiane ed europee (S. Gelichi, Università  di Venezia Ca’ Foscari; C. Loveluck, University of Nottingham; D. Skre, University of Oslo; A. Quiros Castillo, Università  dei Paesi Baschi; M.C. Bailly Maitre, Aix-Marseille Université).

Il progetto nEU-Med ed i giovani ricercatori

L’importante finanziamento consentirà di coinvolgere direttamente nei cinque anni di progetto tra i 25-30 giovani ricercatori italiani e stranieri legati ad UNISI ed ad altri centri di ricerca. L’alto numero di analisi necessarie al progetto coinvolgeranno poi indirettamente altri giovani ricercatori legati ai singoli laboratori di ricerca impegnati nel progetto nEU-Med.

Il progetto nEU-Med e l’offerta didattica

Le ricerche sul campo a partire dall’estate 2016 e l’attivazione di laboratori legati al progetto, oltre a seminari, workshop e convegni costituiranno una occasione unica per gli studenti dei corsi triennali e specialistici afferenti al dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali  (e degli altri Dipartimenti di UNISI coinvolti) di ampliare le loro conoscenze attraverso la diretta partecipazione al lavoro sul campo, che offrirà anche l’occasione di conoscenza e confronto con i maggiori studiosi europei che saranno chiamati a discutere i dati raccolti.
 

Gli enti coinvolti nella ricerca

Numerosi sono i comuni compresi nell’area di ricerca, ossia Piombino; Follonica; Scarlino; Massa Marittima; Monterotondo M.mo; Montieri (ex-province di Livorno e Grosseto).
L’area di ricerca rientra anche nella giurisdizione di due importanti enti: I Parchi Val di Cornia e il Parco Archeologico e Tecnologico delle Colline Metallifere (ora Geoparco).

Le ragione del logo

La raffigurazione di una moneta nella quale è riportato l’acronimo del progetto, simboleggia l’importanza della conoscenza del contesto economico, anche legato agli scambi monetari, per comprendere le trasformazioni di un territorio e di una società tipo tra VII e XII secolo, vissuta peraltro in un territorio da cui si estraevano i metalli per la monetazione argentea.
I segni circolari al centro della moneta sono la stilizzazione della particolare topografia di Vetricella, uno dei siti chiave costieri dove saranno effettuate le ricerche.