
- studia le pratiche transumanti in Toscana verificando nella lunga durata la continuità o meno dei suoi percorsi e le modalità di sfruttamento dei pascoli;
- analizza in una prospettiva storica la relazione tra uomo, attività e ambiente naturale e antropizzato;
- ricostruisce un fattore fondamentale nella storia rurale della Regione e nella formazione del suo paesaggio favorendone la conoscenza e la fruizione da parte di tutti;
- sperimenta un approccio originale e innovativo per lo studio della transumanza in Toscana: interdisciplinare (per fonti, metologie, analisi comparate) e di lunga durata (dalla Protostoria all'Età contemporanea);
- favorisce lo scambio di informazioni e la comparazione sul tema della transumanza tramite network e partners internazionali e locali;
- offre materiale e spunti per l'innovazione sostenibile nel settore agro-alimentare e per il recupero delle produzioni e tecniche tradizionali per la filiera agro-turistica.
- si inserisce all'interno del movimento di valorizzazione e salvaguardia dell'eredità di questa pratica pastorale che è culminato nella candidatura transnazionale (Italia, Grecia, Austria) presso l'UNESCO de "La Transumanza" come patrimonio culturale immateriale dell'umanità (aprile 2018).
- La transumanza dagli Appennini alla Maremma, come quella a corto e medio raggio fra aree contigue, ha caratterizzato l'economia della Toscana dal XII-XIII secolo fino alla metà del XX, mentre forme di agro-pastoralismo mobile di sussistenza sono state praticate sul territorio regionale nel periodo protostorico e in quello classico. Questi elementi suggeriscono di indagare una possibile continuità la continuità dei percorsi impiegati nei secoli per lo spostamento del bestiame.
- Allo scopo di mettere a punto e testare un modello per la raccolta, l'analisi e l'interpretazione delle fonti da adottare a scala regionale è stata scelta come area campione la Toscana meridionale, corrispondente all'odierna Provincia di Grosseto e ai comuni confinanti della provincia di Siena. Si tratta di un contesto ambientale dall'antica e forte tradizione pastorale, punto di arrivo invernale dei flussi transumanti ma anche spazio autonomo per la mobilità pastorale di medio e corto raggio.
- La storiografia sulla transumanza in Toscana meridionale, i numerosi scavi e ricognizioni compiuti sul territorio, le fonti di archivio e cartografiche forniscono un ricco corpus di informazioni. Attraverso l’analisi e la comparazione di tali dati, anche con l’ausilio delle tecnologie informatiche e delle scienze della terra, si rende possibile affrontare una ricostruzione ampia e nella lunga durata delle varie pratiche pastorali della regione.
- Ricostruzione e verifica dell'uso nella lunga durata dei percorsi transumanti nella Toscana meridionaleattraverso la realizzazione e di un GIS.
- Organizzazione di un workshop finale in cui presentare e comparare i risultati con altre aree italiane e non.
- Pubblicazione dei risultati in articoli scientifici all'interno delle edizioni dell'École française de Rome e in altre sedi scientifiche.
- Creazione di forme di divulgazione su supporti tradizionali e multimediali (cartellonistica, guide turistiche, apps per devices) per diffondere le conoscenze acquisite e sviluppare nuove forme di fruizione a fini culturali e turistici dei percorsi della transumanza.
- Produzione di materiali di supporto alle istituzioni e alle associazioni che da anni lavorano sui temi della sostenibilità delle filiere agro-alimentari, della conservazione del territorio, della tutela del paesaggio, della creazione e del mantenimento di buone pratiche nell'allevamento.
Andrea Zagli, responsabile scientifico;
Franco Cambi;
Carlo Citter;
Davide Cristoferi, referente Medioevo-Età Moderna;
Michele de Silva, referente GIS;
Anna Guarducci;
Giancarlo Macchi Jánica;
Giovanna Pizziolo, referente Preistoria;
Lucia Sarti;
Edoardo Vanni, referente Età classica;
Nicoletta Volante.
Per il triennio 2015-2017 il progetto TraTTo è stato sviluppato in convenzione tra l'Università degli Studi di Siena - Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali e l'École française de Rome all'interno del Programme de Recherche 2012-2016, Axe 1, Thème 1, La transhumance en Italie centrale de la Protohistoire à nos jours, dir. resp. S. Bourdin.
Il progetto a beneficiato nel biennio 2015-2016 dei finanziamenti dell'École française de Rome e per l'anno 2016 del Piano di Sostegno alla Ricerca (PSR) del Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni culturali dell'Università di Siena.
Per l'anno 2016 il progetto TraTTo ha beneficiato del Patrocinio di Legambiente.
Il progetto è stato sviluppato in tre fasi per altrettante azioni di ricerca svolte nell’area campione della Provincia di Grosseto: a) per l'età preistorica e protostorica, b) per quella classica e tardoantica, c) per il periodo medievale e moderno.
1. Nell'anno 2015 si è svolta la raccolta di informazioni derivanti dalla documentazione inedita, dalla bibliografia e dai dati degli scavi archeologici per la creazione di un geodatabase alla piattaforma GIS ad esso collegata.
Nel gennaio 2016 è stato pubblicato il primo articolo con la presentazione del progetto e la discussione delle metodologie e delle fonti impiegate presso il numero monografico "Transhumance - an hold human activity" della «Review of Historical Geography and Toponomastics»(vol. X, anno 2015, fascicoli n. 19-20, pp. 85-98).
2. Nell'ottobre 2016 si è svolta la prima ricognizione archeologica all'interno del Parco Regonale della Maremma presso Alberese (GR) con la partecipazione di studenti di archeologia dell'Università di Siena e dell'équipe di ricerca.
Il report della ricognizione con l'analisi e l'interpretazione dei primi risultati è stato pubblicato nel novembre 2017 presso la rivista «Chronique des activités archéologiques de l’École française de Rome - Italie centrale» (2017, pp. 1-28).
3. Nel 2017 si è svolta l'analisi dei dati raccolti attraverso la ricognizione archeologica a livello micro e di quelli raccolti nel geodatabase per tuttl'area di studio della provincia di Grosseto.
I primi risultati del progetto di ricerca sono stati presentati e discussi nel maggio 2017 presso la Conferenza Internazionale Archaeology and society of agrarian spaces: finding the invisible people through the materiality of landscape (Merida (ES), 29-30 maggio 2017) organizzata dall'Instituto de Arqueología-Mérida (IAM).