Si può cartografare gran parte dei fenomeni e dei dati che incontriamo nella nostra ricerca storica, ma per alcuni più di altri la mappatura e l’analisi spaziale rappresentano un elemento imprescindibile di conoscenza e comprensione. Tra questi, oltre a fenomeni globali come l’incastellamento e l’organizzazione socioreligiosa della cura d’anime (già fatti oggetto nei decenni passati di ricerche e sistematiche campagne di georeferenziazione presso il nostro Dipartimento su impulso di Riccardo Francovich e Italo Moretti), sicuramente la geografia del potere e l’organizzazione del territorio nel quadro della cosiddetta “conquista del contado” da parte dei comuni cittadini dell’Italia centrosettentrionale (XII-XIII secolo) e più ancora la costruzione delle maglie statuali ed egemoniche che andarono inquadrando e disciplinando i territori degli stati regionali (XIII-XV secolo) nel più generale processo di ricomposizione territoriale e di progressiva intensificazione delle capacità di controllo e governo da parte dei vertici con ambizioni statuali, che caratterizzò il tardo medioevo italiano e europeo e che a lungo è stato indagato all’interno del tema storiografico, ora un po’ obsoleto, dell’‘origine dello stato moderno’. Entrambi i fenomeni – conquista e organizzazione del contado ovvero costruzione degli stati cittadini e ricomposizione di questi in stati “compositi” di scala regionale o subregionale – si appoggiarono a marcati processi di territorializzazione dei diritti, dei doveri e delle appartenenze già in atto, intensificandoli e tracciando confini significativi che prima non c’erano tra i differenti soggetti politici egemonizzati e verso i concorrenti ‘esterni’. E il principio di territorialità, ovvero l’iscrizione nello spazio di norme, pratiche, attori sociali e accesso alle risorse, fu utilizzato consapevolmente come strumento molto performante per affermare il proprio dominio contro i soggetti concorrenti o resistenti, sia dalle città che dai vertici statuali. Ciò rende già cruciale per la comprensione di questi processi la cartografazione e l’analisi spaziale. Inoltre entrambi i processi furono lenti, contrastati, disomogenei e a lungo territorialmente poco compatti, cosa che rende l’approccio cartografico (in senso stretto e nell’accezione originale di Giorgio Chittolini) ancora più indispensabile per valutare concretamente l’estensione e pervasività dei dispositivi di controllo del territorio e delle sue risorse messi in opera, nonché l’importanza reciproca dei singoli elementi che andarono a comporre gli stati cittadini prima, quelli regionali dopo, dalle città stesse alle signorie e comunità rurali, alle quasi-città e ai centri minori più o meno autonomi.
Nei decenni passati Siena, caso particolare in cui una città-stato si fa prima promotrice di conquista e organizzazione del contado, per diventare poi vertice di uno stato regionale di dimensioni non trascurabili, è stata intensamente indagata in questo senso da studiosi come Odile Redon, Mario Ascheri, Elena Fasano Guarini, Ann Katherine Isaacs, Paolo Cammarosano, Andrea Giorgi e altri. Altri ancora, a partire da Giovanni Cherubini e la sua equipe di ricerca negli anni ‘70, hanno studiato a fondo e utilizzato quell’importante strumento di inquadramento fiscale che fu il catasto di beni immobili del 1316-20 detto Tavola delle Possessioni, oggetto oggi del Progetto Tabula diretto da Michele Pellegrini presso il nostro Dipartimento. Redon, Ascheri e Fasano, nonché Giorgi da solo o in collaborazione con Roberto Farinelli e Laura Neri con Vincenzo Passeri a partire dalla Tavola delle Possessioni, hanno prodotto in merito pregevoli e pionieristiche cartografie che a tutt’oggi non sono disponibili su supporto digitale, né processabili con sistemi avanzati, ma sono consultabili solo su mappe (e/o repertori) cartacei di difficile reperimento, perché contenuti in volumi esauriti e talvolta, nelle copie disponibili nelle biblioteche, depredati delle loro preziose carte fuori testo. Alcune, come quelle redatte da Mario Ascheri e Vincenzo Passeri in occasione di una mostra della fine degli anni ’80 (dal titolo Per un atlante storico della Toscana senese e grossetana, a richiamare l’ambizioso e per larga parte inattuato progetto di Atlante storico italiano tentato dagli anni Settanta del secolo scorso, nell’ambito del quale era nata la ricerca e la esemplare cartografia per la Toscana medicea di Fasano Guarini) sono rimaste addirittura inedite, su pannelli soggetti a prossimo degrado, o lo sono state solo parzialmente, ad esempio solo per alcune aree della Toscana senese.
Questo progetto intende recuperare questi lavori, sia con riproduzioni fotografiche delle mappe cartacee edite e inedite (per le quali Mario Ascheri esprime il suo consenso e fornisce materiali e ampia collaborazione), sia riversando e georeferenziando in un GIS ad hoc le informazioni contenute in esse o in elenchi (di giusdicenti e preposti a ordine pubblico e organizzazione militare nelle località e distrettuazioni del contado e dello stato, di castelli e possessi signorili, di castelli e fortezze gestite direttamente da Siena, di tassazione per imposte dirette e indirette, etc.) editi negli stessi lavori o altri a latere, ma talvolta non cartografati. E vorrebbe proseguirne l’opera, georeferenziando altri elenchi contenuti in fonti inedite su argomenti analoghi (conservate in Archivio di Stato di Siena in fondi come Biccherna, Gabella, Statuti, Casseri e Fortezze, Lirae altro) da tempo note e segnalate, ma finora non pubblicate né cartografate, oppure scoperte di recente. Le ho analizzate, trascritte e/o fotografate e aspettano di essere elaborate e cartografate mediante GIS. Amplierebbero e preciserebbero le conoscenze sui processi di costruzione dello Stato di Siena, in particolare quanto alla cronologia e tipologia degli avanzamenti nell’inquadramento giurisdizionale e fiscale (a lungo molto tentacolare) e quanto al serrato e non lineare confronto con gli altri attori politici presenti sul territorio, in particolare i molti signori rurali addomesticati, egemonizzati o solo alleati e alcune comunità rurali e semi-urbane largamente autonome e privilegiate o a lungo refrattarie anche alle forme più lasche dell’egemonia senese.
Il progetto si articolerà dunque in due sezioni distinte: una dove raccogliere le riproduzioni fotografiche delle cartografie esistenti; l’altra dove troverà posto il GIS da costruire per l’elaborazione e nuova cartografazione degli elenchi editi e inediti relativi alla messa in opera delle maglie statuali e delle reti egemoniche di Siena tra Due e Cinquecento.
Sulla necessità di cartografare i processi storici, l’analisi spaziale e lo spatial turnv. ad. es. F. Cengarle-F. Somaini, La pluralità delle geografie (e delle cartografie) possibili, “Reti Medievali Rivista, X, 2009, pp. 1-17,F. Somaini,Geografie politiche italiane tra Medioevo e Rinascimento, Milano, Officina Libraria, 2012, F. Cengarle-F. Somaini, “Geografie motivazionali” nell’Italia del Quattrocento. Percezioni dello spazio politico peninsulare al tempo della Lega italica (1454-55),“Semestrale di Studi e Ricerche di Geografia”, 28/1, 2016, (n. monografico Intorno alla geografia politica: epistemologia, teoria, analisi empiriche), pp. 43-60, I. Lazzarini, Scritture dello spazio e linguaggi del territorio nell‘Italia tre-quattrocentesca. Prime riflessioni sulle fonti pubbliche tardomedievali, “Bullettino dell’Istituto Storico Italiano per il medioevo”, 113, 2011, pp. 137-208, Le mappe nella storia. Proposte per una cartografia del Mezzogiorno e della Sicilia in età moderna, a c. di G. Giarrizzo e E. Iachello, Milano, Franco Angeli, 2002 e A. Torre, Un “tournant spatial” en histoire? Paysages, Regards, Ressources, “Annales HSS”, 63, 2008, 5, pp. 1127-1144.
Le campagne di ricerca e sistematica georefenziazione per incastellamento e organizzazione della cura d’anime cui si accenna sono l’Atlante dei siti fortificati della Toscana, creato sotto la direzione di Riccardo Francovich e messo in opera grazie al lavoro di Andrea Augenti, Maria Elena Cortese, Roberto Farinelli e Giancarlo Macchi, v. Castelli: storia e archeologia del potere nella Toscana medievale, a c. di R. Francovich e M. Ginatempo, Firenze, All’Insegna del Giglio, 2000, R. Farinelli, I castelli nella Toscana delle città deboli. Dinamiche del popolamento e del potere rurale nella Toscana meridionale (secoli VII-XIV), Firenze, All’Insegna del Gilgio, 2007 e G. Macchi, Geografia dell’incastellamento: analisi spaziale della maglia di villaggi fortificati medievali in Toscana (XI_XIV secc.), Firenze, All’Insegna del Giglio 2007; e l’Atlante dei siti ecclesiastici medievali della Toscanadiretto da Italo Moretti e Fabio Gabrielli e messo in opera da Giancarlo Macchi e altri. Per l’importanza dell’approccio geografico all’organizzazione ecclesiastica già Cinzio Violante a partire dagli anni ’70 del secolo scorso, ma v. C. Wickham, Comunità e clientelenella Toscana del XII secolo: le origini del comune rurale nella piana di Lucca, Roma, Viella, 1995,pp. 11-20 e 199 sse più sotto.
Il rif. più importante resta il nome di Giovanni Tabacco, ma v. G. M. Varanini, L’organizzazione del territorio in Italia: aspetti e problemi in La società medievale, a c. di S. Collodo e G. Pinto, Bologna, Monduzzi, 1999, pp. 133-176¸L'organizzazione del territorio in Italia e in Germania: secoli XIII-XIV, a c. di G. Chittolini e D. Willoweit, Bologna, Il Mulino, 1994 (saggi di Chittolini, Varanini, Zorzi), Origini dello stato. Processi di formazione statale in Italia fra medioevo ed età moderna, a c. di G. Chittolini, A. Molho, P. Schiera, Bologna, Il Mulino, 1994, e da ultimi G. M. Varanini, Ricerche sullo stato tardomedievale in Italia e in Francia negli ultimi quarant’anni,“Mélanges de l’École Française de Rome. Moyen Age”, 121, 2 (2009), pp. 301-306 e The Italian Renaissance State, a c. di A. Gamberini e I. Lazzarini, Cambridge, 2012.
Sui processi di territorializzazione e creazione di confini e la territorialità v. Wickham, Comunità e clientele, cit.e da ultimiG. Sergi,La territorialità e l’assetto giurisdizionale e amministrativo dello spazio inUomo e spazio nell’altomedioevo,I, Spoleto 2003, pp. 479-502; R. Bordone, I confini delle comunità. Incertezza territoriale e assetto insediativo tra medioevo e età moderna in Piemonte, in Città e territori nell’Italia del Medioevo. Studi in onore di Gabriella Rossetti, Napoli, Liguori, 2007, pp. 53-73; P. Guglielmotti, Confini dal medioevo, “Società e Storia”, n. 35, 2012, pp. 159-170, Ead.,Introduzionea Distinguere, separare, condividere. Confini nelle campagne dell'Italia medievale, “Reti Medievali”, 7, 2006, n. 1 (saggi di Albertoni, Bordoni, Degrassi, Lazzari, Pirillo, Provero, Varanini, v. anche C. Wickhame V. Tigrino, A proposito di "Distinguere, separare, condividere. Confini nelle campagne dell'Italia medievale", in "Quaderni Storici", 129, 3/2008, pp. 751-768); Lo spazio politico localein età medievale, moderna e contemporanea, convegno internazionale di studio (Alessandria 2004), a c. di R. Bordone, P. Guglielmotti, S. Lombardini e A. Torre, Alessandria, Ed Dell’Orso, 2007(saggi di Rao, Varanini, Provero, Gamberini, Della Misericordia). Inoltre“Rivista Storica italiana”, CXXI, 2009, pp. 176-202 = Confini e frontiere come problema storiografico, discussione sugli 8 volumi del progetto Confini e frontiere nella storia. Spazi, società e culture nell’Italia modernadir. por A. Pastore, F. Angeli Ed. 2007-2009 (interventi di Guglielmotti, Blanco, Raviola) e P. Sereno, Ordinare lo spazio, governare il territorio: confine e frontiera come categorie geografichein Confini e frontiere nell’età moderna. Un confronto fra discipline, a c. di A. Pastore, Milano Franco Angeli 2007, pp. 45-64; A. Gamberini, La territorialità nel Basso Medioevo. Un problema chiuso? Osservazioni a margine della vicenda Reggioin Id., Lo stato visconteo. Linguaggi politici e dinamiche costituzionali, Milano, Franco Angeli, 2005, pp. 203-230 e Id, La legittimità contesa.Costruzione statale e culture politiche (Lombardia, XII-XV sec.), Roma Viella 2016, pp. 36-50, 83-86. Per Siena M. Ginatempo, La costruzione dei confini della Toscana senese verso sud-est fra Due e Quattrocento, in Terre di confine tra Toscana, Marche e Umbria. Dinamiche politiche, assetti amministrativi, società locali (secoli XII - XVI), a cura di P. Pirillo e L. Tanzini, 2020, pp. 39-70.
Per l’approccio ‘cartografico’ di Chittolini v. Origini dello stato. Processi di formazione statale, cit. (saggi A. K. Isaacs, E. Fasano Guarini e G. Chittolini), Id.,Città, comunità e feudi negli stati dell’Italia centro-settentrionale (secoli XIV-XVI), Milano, Unicopli, 1996 e L’Italia delle civitates. Grandi e piccoli centri tra medioevo e Rinascimento, Roma, Viella, 2015 e Varanini,Ricerche sullo stato tardomedievale, cit.
Per la costruzione del contado e dello stato di Siena v. da ultimiO. Redon, Lo spazio di una città. Siena e la Toscana meridionale secoli XIII-XIV, trad. it. Roma, Viella, 1999 (ediz orig. 1994),M. Ascheri, Lo spazio storico di Siena, Siena, Monte dei Paschi di Siena,2001, P. Cammarosano,Tradizione documentaria e storia cittadina. Introduzione al “Caleffo Vecchio” del Comune di Siena, Siena 1988, Id.,Siena, Spoleto, CISAM, 2009 e A. Giorgi,Il conflitto magnati/popolani nelle campagne: il caso senese in Magnati e popolani nell’Italia comunale, Pistoia 1997, pp. 137-211. Di E. Fasano Guariniresta fondamentale Lo stato mediceo di Cosimo I, Firenze, Sansoni, 1973 (Archivio dell’Atlante Storico Italiano per l’età moderna, vol. 1) con la magnifica carta The Grand Duchy of Tuscany at the death of Cosimo I. A historical map, “Journal of Italian History”, n. 2, II, 1979, pp. 20-30, ma v. ancheEad., L’Italia moderna e la Toscana dei principi. Discussioni e ricerche storiche, Firenze, Le Monnier, 2008. Inoltre M. Ginatempo, Le autonomie nella Toscana senese del Basso Medioevo, in Poteri centrali e autonomie nella Toscana medievale e moderna, a cura di G. Pinto, L. Tanzini, Firenze 2012, pp. 107-133 e Ead.,La costruzione dei confini, cit.
Sulla Tavola delle Possessioniv. G. Cherubini, Proprietari, contadini e campagne senesi all’inizio del Trecento,in Id., Signori, contadini e borghesi. Ricerche sulla società italiana del basso Medioevo, Firenze, Sansoni, 1974, pp. 231-308; La ‘Tavola delle Possessioni’ del Comune di Sienaa c. G. Cherubini, “Rivista di Storia dell’Agricoltura”,1974, pp. 5 ss, ma ora soprattutto https://www.dssbc.unisi.it/it/ricerca/progetti-di-ricerca/progetto-tabula(a c. di M. Pellegrini).Cartografie da essa in Giorgi, Il conflitto magnati/popolani, cit. (per i castelli signorili), Id., Aspetti del popolamento del contado di Siena tra l’inizio del Duecento e i primi decenni del Trecentoin Demografia e società nell’Italia medievale (secoli IX-XIV), Cuneo, Società per gli Sudi Storici, Archeologici e Artistici della provincia di Cuneo, 1994, pp. 253-291, in altri lavori di Farinelli-Giorgi ma v. Farinelli, I castelli, cit., R. Farinelli- M. Ginatempo, I centri minori della Toscana senese e grossetana inI centri minori della Toscana nel Medioevo,a c. di G. Pinto e P. Pirillo, Firenze, Leo S. Olsckhi Ed., 2013, pp. 137-197e soprattutto L. Neri-V. Passeri,Gli insediamenti della Repubblica di Siena nel catasto del 1318-20, Siena Università degli Studi-Dsspgs 1994.
Descrizione e elenco delle carte realizzate da Ascheri e Passeri per la mostra del 1988-89 in M. Ascheri,Un’ipotesi di Atlante Storico dell’area senese-grossetana, “Bullettino Senese di Storia patria”, XCV, 1988, pp. 482-484. Oltre che in Id., Lo spazio storico di Siena, cit. e in altri lavori di Ascheri, alcune di quelle carte sono state recentemente riproposte in La Berardenga e il suo Castello Nuovo. Storia di una terra di Siena, a c. di M. Ascheri e F. Vivi, Siena, Il Leccio, 2019, per il solo territorio dell’attuale comune di Castelnuovo Berardenga, salvo che per la tassa su pane, vino e carne al minuto al 1380 e la riforma amministrativa del 1422.
Per il grande progetto dell’Atlante Storico italianov. E. Fasano Guarini, L’Atlante storico che non si fece ma….in Per un Atlante storico del Mezzogiorno e della Sicilia in età moderna. Omaggio a B. Lepetit, Napoli, Liguori, 1999, pp. 123-139 e Ead.,Lo stato mediceo, cit.