
Appoggiandosi ad alcune iniziative avviate nei primi anni duemila, dal 2013 il DSSBC ha avviato un progetto di valorizzazione di una delle fonti più rilevanti per la storia della società senese del tardo Medioevo: la «Tavola delle possessioni» del Comune di Siena, prima documentazione seriale di tipo catastale conservata in Europa e, in termini assoluti, una delle più precoci imprese di definizione catastale delle terre di uno Stato comunale.
Il progetto mira da un lato alla schedatura analitica di tutti i dati forniti dalla fonte e dall’altro alla realizzazione di una completa campagna di foto-riproduzione della fonte, in vista della creazione di un archivio digitale che, attraverso una piattaforma web, renda possibile la ricerca all’interno della fonte e l’accesso diretto al testo. La schedatura analitica della fonte è stata aviata dai dati relativi ai proprietari cittadini per estendersi poi, in prospettiva, ai proprietari comitatini e i singoli beni censiti.
Il Progetto si avvale di un accordo di intesa che coinvolge, insieme al Dipartimento, l 'Archivio di Stato di Siena e, dal 2016, della Biblioteca Comunale degli Intronati di Siena. Fra il 2013 e il 2018 il progetto ha beneficiato di contratti finanziati con fondi di ricerca specifici e borse di ricerca sostenute dal Dipartimento. Ad esso hanno anche fatto riferimento alcune attività di tirocinio curriculare attivate presso l'Archivio di stato di Siena. Dal 2019 il progetto si è aperto alla collaborazione delle Università di Trento, attraverso un formale convenzione, e dell’Université de Tours.
Coordinatore e responsabile scientifico: dott. Michele Pellegrini

Nel 1316 il Consiglio Generale del Comune di Siena decise una rilevazione di tutti i beni immobili della città e del contado per procedere ad una nuova tassazione. L’operazione fu condotta a termine tra il 1316 ed il 1320 e nei registri, per i dieci anni successivi, si continuarono ad annotare, con maggiore o minore precisione, i passaggi di proprietà. In seguito l’esperimento non fu più ripetuto preferendosi - almeno per la città – altri strumenti di accertamento dei patrimoni funzionali a diversi tipi di tassazione.
L’operazione condotta dal Comune di Siena tra il 1316 e il 1320 ci ha lasciato la «Tavola delle Possessioni», attualmente conservata nell’Archivio di Stato di Siena. Una fonte a buon diritto “celebre” nel panorama della medievistica europea.
Si tratta, com’è ben noto, della prima documentazione seriale di tipo catastale conservata per Siena e, in termini assoluti, di una delle più precoci imprese di definizione catastale generale delle terre di uno Stato comunale. Le enormi potenzialità insite in questa fonte ai fini dello studio della società comunale e dello spazio urbano cittadino, così come dei paesaggi agrari, degli insediamenti, delle strutture patrimoniali e sociali delle comunità di villaggio sono state ampiamente messe in luce da esperienze di ricerca di assoluto valore (basti qui un accenno cursorio agli studi di Giovanni Cherubini per lo studio delle campagne senesi, di Duccio Balestracci e Gabriella Piccinni per l’ambito urbano). Si tratta di lavori di assoluto rilievo, che illustrano per i rispettivi temi di interesse le principali acquisizioni interpretative desumibili dai risultati di un’indagine analitica di grande mole, ma che non offrono al lettore la possibilità di un accesso diretto ai dati desumibili dalla fonte, che non a caso rimane ancora una delle serie più consultate dell’antico archivio pubblico del Comune di Siena. In tal senso è senz’altro possibile affermare che tali studi non hanno certo esaurito la potenzialità informativa dei dati in essa contenuti, che ancora costituiscono un riferimento ineludibile per l’approfondimento di quasi ogni aspetto della vicenda della città e del suo intero territorio nel tardo medioevo, con speciale riferimento, per l’ambito urbano, ai temi dell’articolazione sociale, delle dinamiche economiche, dell’evoluzione delle strutture e della formazione del patrimonio urbanistico ed architettonico della città gotica.

Quanto resta delle scritture connesse alla redazione e alla gestione della Tavola delle Possessioni è costituisce oggi la parte preponderante del fondo “Estimo” dell’Archivio di Stato di Siena. Esso comprende oggi 239 unità archivistiche così ripartite:
▪ 50 grandi registri della “Tavola delle possessioni di Città”, in cui sono elencati i beni immobili posseduti dai cittadini senesi sia in città sia nel contado, elencati per proprietario in riferimento alla loro residenza in ciascuna libra o lira cittadina, cioè le 62 circoscrizioni amministrativo-fiscali in cui era allora ripartita la città. Dei volumi relativi alle 12 libre di cui non si conserva oggi il relativo registro, uno (quello di S.Pietro alle Scale) è andato sicuramente smarrito dopo il 1718, dal momento che esso è allora preso in esame in uno spoglio allora redatto).
▪ 93 grandi registri della “Tavola delle possessioni del contado”, simili ai precedenti, in cui sono annotati i beni immobili dei proprietari residenti in 295 comuni e comunelli del contado
A questi 143 volumi si aggiungono inoltre i 96 pezzi superstiti dei Libri per la compilazione della Tavola delle possessioni, registri preparatori alle tavole dell’estimo, in cui, comune per comune, sono descritti analiticamente i beni immobili.
La serie dispone di un sommario inventario manoscritto redatto nel 1939, e di uno strumento di corredo antico, cioè l’indice settecentesco (intitolato “scompartimento della presta imposta nel 1318”) composto su commissione di Galgano Bichi e disponibile nella copia trattane nel 1718 da Girolamo Manenti, oggi nel manoscritto C.46 dell’Archivio di Stato. Il confronto con l’indice settecentesco risulta talora particolarmente prezioso dato che esso raccoglie alcuni dati relativi a volumi o sezioni di volumi andati successivamente persi ed oggi non più disponibili.

L’indicizzazione e la schedatura dei dati relativi ai 6188 proprietari cittadini sono state realizzate mediante un data base appositamente progettato, che si avvale del programma Filemaker.
Per ciascun proprietario – persona fisica, gruppo di persone, o ente – la scheda UF/UFP restituisce la forma esatta della denominazione così come attestata nella fonte, la collocazione di tutte le carte occupate dal relativo elenco dei beni, la circoscrizione fiscale di appartenenza, la cifra della somma dei beni stimati (nella prima stesura). Vengono inoltre segnalati – nel campo note – la presenza di aggiunte od integrazioni successive alla prima stesura, la possibile o probabile identificazione con proprietari omonimi inseriti altre circoscrizioni. Per ciascuna persona fisica (nella scheda UFP o in una apposita scheda P collegata alla scheda UF) sono schedati ed indicizzati, in campi specifici, tutti i dati antroponimici in forma normalizzata latina e volgare.
- Nome
- Patronimico
- Avonimico
- Forma cognominale o nome della famiglia (attestato o attribuito)
- soprannomi
- professione
- luogo di provenienza
- rapporti di affinità
Si è inoltre riscontrata la presenza o meno del proprietario nello spoglio settecentesco che, se di norma censisce solo una parte dei proprietari (trascurando in particolare quelli con soli beni urbani) in altri casi riporta ancora dati relativi alle parti dei registri e ai volumi oggi perduti. In particolare la scheda rileva, dall'indice settecentesco, i toponimi dei luoghi in cui sono ubicati i beni fondiari dei proprietari registrati e la loro eventuale attribuzione a un lignaggio
I DATI ONOMASTICI
Il censimento ha fornito uno stock complessivo di dati onomastici per l'ampio insieme di 6850 persone, di cui 4921 uomini, 1220 donne, e 611 gruppi di eredi (con dati onomastici riferiti al progenitore comune)
Allo stato attuale le forme onomastiche latine rilevate nella fonte ( tra nomi, patronimici, avonimici, soprannomi) ammontano a 3220

Allo stato attuale (aprile 2020) è stata effettutata la foto-riproduzione digitale dei 50 registri relativi ai proprietari cittadini (per un totale di oltre 10500 carte), ed è stata ultimata la schedatura analitica dei proprietari cittadini per un insieme di oltre 7200 record, relativi a 6237 unità fiscali di persone o enti inseriti nelle 51 circoscrizioni fiscali urbane e tra i Nobili del Contado.
La banca dati è al momento interrogabile in locale presso L'archivio di stato e presso il DSSBC. Attualmente è in fase di pubblicazione la piattaforma web che consentirà l'accesso ai dati e alle riproduzione dallla rete.