
Nato da una duratura tradizione di studi etruscologici sul popolamento, sulla lingua e la scrittura in Etruria il laboratorio coordina oggi una serie di progetti a forte profilo interdisciplinare. L’obiettivo è quello di sviluppare e approfondire le tematiche connesse al rapporto tra le comunità preromane dell’Italia tirrenica e l’ambiente, soprattutto in termini di paesaggio agrario, con particolare riferimento alle antiche filiere produttive di vino e olio. Nel corso di quasi un decennio (2004-2013) sono stati sperimentati percorsi inediti di ricerca, partendo da una nuova e più attenta analisi dei caratteri dell’ambiente a contatto con il paesaggio archeologico. L’osservazione della vegetazione talvolta rigogliosa attorno ai siti archeologici ha fatto riflettere sull’eventualità che alcune specie possano rappresentare il relitto di antiche popolazioni vegetali domesticate e coltivate in antico perché portatrici di frutto. L’avvertita limitatezza del solo metodo archeologico nella classificazione della materia vivente ha portato all’individuazione di percorsi di ricerca condivisi con altre discipline come la botanica e in particolare la genetica. I risultati di progetti come Vinum, Eleiva e Senarum Vinea consentono di proporre oggi ipotesi sensate sulle forme di domesticazione delle specie selvatiche delle piante da frutto, in particolare nel caso della vite e dell’olivo. La maturata consapevolezza che uno dei settori di sviluppo più promettenti per ricostruire identità e storie regionali sia l’indagine archeologica applicata all’approfondimento della cultura materiale e dei sistemi alimentari, ha portato a elaborare il concetto di “rintracciabilità” dei percorsi storici e culturali dei prodotti tipici e del perduto patrimonio dei sapori. In questa ottica è stato attivato un’altra linea di ricerca, inserita all’interno del progetto TerritoriDiVini , condiviso con le Università di Padova e di Torino che ha avuto come tema la circolazione varietale dei vitigni, avvenuta a partire dalla colonizzazione greca in Italia e alla base del grande sviluppo di biodiversità che ancora caratterizza i territori dell’Italia centrale tirrenica.
Il Laboratorio tra il 2005 e il 2008 ha inoltre coordinato un progetto teso all’individuazione di buone pratiche in materia di sicurezza nei cantieri di scavo archeologico. L’applicazione delle norme in materia di sicurezza ai cantieri di scavo è macchinosa e controversa: ancora nel 2008 la normativa raccolta nel Decreto di Sicurezza sul Lavoro D.Lgs. 9 aprile 2008, n.81 s.m.i. è risultata priva di indirizzi specifici che tenessero conto delle peculiarità dei cantieri di scavo archeologici. Per lo più omologato ai cantieri edili, il cantiere archeologico universitario si distingue tuttavia per essere stato riconosciuto come l’estensione dell’attività del laboratorio in sede, dove si fondono attività di formazione e di didattica (D.I. n. 363 del 5 agosto 1998). Il progetto ha favorito la realizzazione di una knowledge network per l’elaborazione di protocolli e documenti comuni per la regolamentazione e lo sviluppo delle “buone pratiche”, riprese recentemente nell’ambito dell’individuazione di procedure chiare e condivise per la gestione dei “laboratori a cielo aperto” dell’Università senese.
Il Laboratorio è inoltre il fondatore della collana “I Taccuini del Laboratorio di Etruscologia e Antichità Italiche”, edita dalla Nuova Immagine Editrice di Siena. Il know how acquisito, sia sullo scavo che nell’attività di ricerca mirata ai singoli progetti, si inserisce in una tradizione di esperienze di avanguardia cresciute e maturate all’interno del Dipartimento, orientata alle teorie, ai metodi e alle procedure operative che sono alla base del lavoro archeologico sul campo e in laboratorio. Si tratta di un insieme di saperi che può essere utilmente diffuso e orientato a un target di utenza che non sia soltanto universitario, ma allargato anche agli altri soggetti operanti nello specifico settore: Soprintendenze, Cooperative e Associazioni Archeologiche, Istituzioni museali.
Il titolo della collana, I Taccuini di lavoro del Laboratorio di Etruscologia e Antichità Italiche, ne sottolinea l'uso pratico e la fonte di elaborazione, in un formato agile e adatto alle varie condizioni di lavoro (dalla ricognizione di superficie all’uso in Laboratorio).
Il Laboratorio offre inoltre servizi alla didattica per gli studenti nell’ambito dell’archeologia classica e ha attivato stage formativi correlati all’epigrafia etrusca, aell’archeologia della produzione e dei sapori e alle buone pratiche nel settore della sicurezza nel cantiere di scavo archeologico.