MediArG sta per Medieval Archaeology Grosseto. Il laboratorio, già attivo nell’ambito delle attività della Cattedra di Archeologia Medievale nella sede senese del Dipartimento di Archeologia e storia delle Arti dell’Università di Siena, si trasferisce a Grosseto nel 2002 precedendo di un anno l’attivazione del Corso di Laurea in Conservazione, Comunicazione e Gestione dei Beni Archeologici. Fino al 2010 le attività di ricerca sono state concentrate principalmente la provincia di Grosseto e sono state rivolte allo studio delle dinamiche di trasformazione dei paesaggi medievali, sia mediante indagini di superficie nei diversi comprensori che costituiscono la Provincia (Colline Metallifere, Amiata e Valle dell’Ombrone), sia mediante scavi su siti d'altura (Castel di Pietra, Selvena, Sassoforte, Poggio Cavolo). In particolare sono stati affrontati alcuni aspetti storiografici:
- I siti d’ altura e le loro trasformazioni in età carolingia e postcarolingia e il loro rapporto con le occupazioni pre-medievali etrusche e protostoriche.
- Le prime fasi dell’ incastellamento con particolare riferimento ai siti che non ebbero successo nella grande stagione del secondo incastellamento.
- Realizzazione della carta dell'edito archeologica della Toscana, in particolare per le Province di Arezzo, Lucca e Massa-Carrara.
- Lo studio della ceramica medievale e postmedievale proveniente dai siti indagati utilizzata come indicatore delle trasformazioni sociali ed economiche della comunità.
- Le trasformazioni del paesaggio rurale durante la transizione fra bassomedioevo e prima età moderna.
Inoltre, fino al 2005 il laboratorio è stato coinvolto nel Progetto di Archeologia Urbana a Grosseto lavorando a stretto contatto con il Comune di Grosseto e Soprintendenze, coniugando ricerca e conservazione della sedimentazione archeologica con le esigenze di ridefinizione urbanistica della città (valutazione del potenziale e carta del rischio archeologico). È in questo ambito che è stato reallizzato il MUSEOLAB della città di Grosseto, nato per comunicare i risultati del progetto di archeologia urbana e strutturato come museo-laboratorio in cui l’ allestimento e la comunicazione seguono di pari passo il progredire della ricerca.
Dal 2010 il laboratorio ha ridefinito la strategia di approccio alla ricerca, puntando sulle tecnologie informatiche come strumento di analisi reale (e non mera sovrapposizione di livelli informativi) della molteplicità di dati emersi e che possono essere estratti da uno studio integrato fra fonti cartografiche, scritte e archeologiche. In questo ambito si collocano alcune tesi di laurea e progetti di studio sulla stratificazione del parcellario agrario, della viabilità storica, del rapporto fra viabilità e insediamenti. Questo approccio consente una maggiore interazione con il tema di grande attualità dell'archeologia preventiva e con una progressiva riduzione delle risorse disponibili per la ricerca che impongono una scelta consapevole di campioni potenzialmente più significativi per rispondere ai quesiti storiografici.